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Charlie Hebdo. Le riflessioni dei filosofi

In quest'articolo abbiamo pensato di raccogliere gli interventi dei filosofi che si sono espressi sulla strage parigina e che ci sono sembrati interessanti. Il motivo è lo stesso cui fanno riferimento rispettivamente Massimo Cacciari e Slavoj  Žižek: se è vero che "quando la storia appare tragica si fa molto fatica a ragionare" è altrettanto vero che proprio allora "è il momento giusto per trovare il coraggio di pensare".

Questa piccola rassegna stampa filosofica, che verrà aggiornata all'occorrenza, può aiutarci a farlo.

 

"Non esiste in astratto una guerra tra democrazia e fondamentalismo. Se si afferma che siamo in guerra, le tutele che riguardano i diritti possono essere messe in discussione. E allora ci troviamo su un terreno scivoloso e pericoloso."

 Intervista a Stefano Rodotà

   (dal sito www.ilfattoquotidiano.it)  

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"È giu­sto che gli intel­let­tuali si espri­mano, senza pri­vi­legi, soprat­tutto senza pre­ten­dere una par­ti­co­lare luci­dità, ma senza reti­cenze e senza cal­coli. È un dovere fun­zio­nale, affin­ché la parola cir­coli nell'ora del pericolo. Oggi, nell'urgenza non voglio enunciare che tre o quattro parole. Comunità. Imprudenza. Jihad."

Tre parole per i vivi e per i morti di Étienne Balibar

   (dal sito www.ilmanifesto.it)  

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"Il mondo, così, è diventato una grande incognita, un grande rischio. Le nostre società sono vulnerabili, anche sul piano psicologico. I nervi sono a fior di pelle. Poiché, però, non possiamo rimettere indietro le lancette della storia e sognare impossibili, romantici ritorni alle «piccole patrie» o agli «stati nazionali chiusi» e alle loro sicurezze, dobbiamo rassegnarci ad affrontare le conseguenze di quello che è il nostro momento storico, preparandoci."

Le risposte dell'Occidente oltre lo scontro di civiltà di Gustavo Zagrebelsky

    (dal sito www.repubblica.it)

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"Pensare in risposta agli assassinii di Parigi significa abbandonare la soddisfazione autocompiaciuta del permissivismo liberale e accettare che il conflitto fra il permissivismo liberale e il fondamentalismo è, in ultima analisi, un falso conflitto – un circolo vizioso fra due poli che si generano e si presuppongono l’uno con l’altro"

I fondamentalisti e gli Ultimi Uomini di Slavoj Žižek

   (dal sito www.leparoleelecose.it)

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"Qui non c'è un'Europa in guerra, ci sono conflitti da disinnescare anche con le armi dell'intelligenza. E con la consapevolezza che si tratta di un processo lungo, difficile, faticoso. Ma non c'è alternativa, altrimenti si va dritti verso quello scontro di civiltà a cui puntano proprio i terroristi"

Strage Charlie Hebdo, Intervista a Massimo Cacciari

   (dal sito www.repubblica.it)

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"Occorre prendere sul serio il fenomeno, ma anche fare un esame di coscienza sul motivo per il quale tanti musulmani sono disamorati dalla nostra cultura cui si aggiungono anche fattori legati alla questione economica. Il punto è la povertà culturale, nel senso che non offriamo granchè e appena arrivano quattro esaltati…"

Charlie Hebdo, Gianni Vattimo

   (dal sito www.intelligonews.it)

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"Che il risen­ti­mento e l’odio per i sim­boli occi­den­tali, insieme cer­ta­mente alla volontà di potenza, alla nega­zione vio­lenta della libertà fem­mi­nile e così via, assuma oggi le forme del fasci­smo reli­gioso dell’Isis, non signi­fica che nei con­flitti in corso gli aspetti poli­tici non siano domi­nanti ... Ci pia­ce­rebbe che tutti quelli che oggi bla­te­rano di guerra tra l’occidente e l’Islam pen­sas­sero anche alle guerre volute dai nostri bril­lanti sta­ti­sti in Africa in Asia, nell’indifferenza dell’opinione pub­blica e nella sup­po­nenza dei suoi opinionisti"

Islam-terrosimo, l'ingiusta equazione

   Alessandro Dal Lago, il manifesto

 

 

 

 

 

 

 

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