Gli incontri che proponiamo per questi ultimi mesi del 2017, sulla scia dell'edizione di maggio, continuano a interrogare i rapporti che l'arte cinematografica intrattiene con il pensiero filosofico. Ovviamente, la visione di un film non serve a niente se "spiega" concetti complessi; al contrario, un'opera cinematografica parla alla filosofia solo se è capace di creare un problema, di generare nuove domande. La filosofia è il proprio tempo appreso con il pensiero, dice Hegel, ma il cinema, da quando è arrivato nella Storia, ha rilanciato i dadi, rimescolando le istanze in gioco nei problemi filosofici più stringenti e incidendo sullo svolgimento di un'epoca di cui siamo figli, perchè ha fatto diventare il pensiero stesso un'altra cosa, facendolo essere al contempo quello che era già: immagine. In questa ambiguità sta tutta la dialettica dei rapporti tra la settima arte e la filosofia. É inevitabile, per chiunque voglia confrontarsi con la complessità dell'esistente, conoscere e interrogare il cinema: esso, come la filosofia, potrebbe rappresentare un verso, una possibilità da praticare. (a cura di Alessandra Mallamo)
Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Se continui ad utilizzare questo sito accetti la cookies policy.