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Il resto di niente

Seminario di studi in onore di Mario Alcaro

Il resto di niente. Aspirazioni universali e (r)esistenze singolari
Coordina Fiorinda Li Vigni
Intervengono Denise Celentano, Alessandra Mallamo, Angelo Nizza
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Vogliamo che la filosofia viva!

 

La Scuola Estiva è un progetto che si realizza a Roccella Jonica da 7 anni. Sorprendentemente essa esiste anche se tutto, dalle difficoltà economiche a quelle geografiche, dovrebbe dimostrare il contrario. Vogliamo (che) la filosofia viva! Per continuare a vivere in autonomia contribuiamo alla campagna di raccolta fondi e condividiamola con i nostri compagni di pensiero. 

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Perché non possiamo fare a meno della filosofia

Nell'edizione napoletana del festival Repubblica delle idee Roberto Esposito torna su un tema decisivo, che precede i decorsi concettuali perché è il luogo in cui ne va dell'uso stesso della filosofia. Cliccando qui potete leggere il racconto dell'evento svoltosi nella Cappella Palatina a Palazzo Reale. Il titolo dell'incontro: "Perché non possiamo fare a meno della cultura umanistica". Di seguito, invece, riportiamo un articolo a firma dello stesso Esposito, apparso su Repubblica il 15 febbraio scorso, in cui il filosofo difende il pensiero dagli attacchi delle istituzioni governative sempre meno inclini a curarsi della cultura filosofica. 

di Roberto Esposito

Il piccolo, ma agguerrito, mondo della filosofia italiana  -  quella che con qualche ridondanza si denomina "teoretica"  -  è in comprensibile fermento. In base ad una recente normativa tale materia è stata eliminata dalle tabelle disciplinari di vari corsi di laurea, come quelli di Pedagogia e di Scienze dell'Educazione, con la singolare motivazione che si tratta di una disciplina troppo specialistica. E che dunque dove si educano gli educatori non c'è alcun bisogno di essa. Ma c'è di peggio.

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Protagonisti dell'agorà

L'incontro pubblico tenutosi con Claudia Melica (La Sapienza) al Convento dei Minimi di Roccella Jonica ha centrato uno degli argomenti più cari a Scholé. Attraverso il suo percorso si può arrivare a comprendere che lo spazio pubblico è ciò che determina il nostro sapere come libertà, e che le trasformazioni cui continuamente va incontro non sono altro che forme della sua, cioè della nostra, sopravvivenza. Tale percorso si è articolato in un’analisi che, dalle antiche alle nuove agorà, attraverso una numerosa serie di spunti offertaci dalla studiosa romana, ci ha fatto riflettere su cosa intendiamo per spazio pubblico e ha dato nuovi stimoli al dibattito sul senso delle nostre iniziative pubbliche. 
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