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Scuola Estiva 2023: Anna Maria Urso ci parla di...

Physis

Scuola Estiva di Altra Formazione in Filosofia "Remo Bodei"
14a edizione
22-29 luglio 2023 - Roccella Jonica
Gennaro Avallone - Paolo Bussotti
Fortunato Maria Cacciatore   
Giancarlo Cella - Bruno Centrone 
Claudio De Fiores - Arianna Fermani 
 Cristiana Franco - Anna Maria Urso

L'uomo e il mare.
Ricette per un rapporto virtuoso
 
Da alcuni riferimenti di Anna Maria Urso:
L’acqua di mare si impiega contro pruriti e bruciori; va usata calda in bagni e fomenti  […] È controindicata per piaghe conseguenti a bruciature e escoriazioni e altre simili, ma appropriata nella cura delle piaghe pulite. É valida e sgonfia bene le piaghe, come quelle dei pescatori. Queste infatti non suppurano a meno che non le si tocchi. Si applica anche tramite bende [Ippocrate, Uso dei liquidi 3 (VI, p. 126 Littré)].
 
***
 
 

Vi sono inoltre molti altri usi [scil. dell’acqua di mare], ma il principale è quello dei viaggi in  mare per i tisici, come si è detto, o per l’emottisi, come poco tempo fa – ricordo – fece Anneo Gallione dopo il suo consolato. Né infatti l’Egitto è di per sé lo scopo di un viaggio, ma ci si va in ragione del tragitto per mare. Per di più i vomiti stessi causati dal beccheggio sono un rimedio per moltissime malattie della testa, degli occhi e del petto e per tutte quelle per cui si beve l’elleboro (Plinio, Storia naturale 31.62). 

 

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Scuola Estiva 2023: Fortunato M. Cacciatore ci parla di...

Physis

Scuola Estiva di Altra Formazione in Filosofia "Remo Bodei"
14a edizione
22-29 luglio 2023 - Roccella Jonica
Gennaro Avallone - Paolo Bussotti
Fortunato Maria Cacciatore   
Giancarlo Cella - Bruno Centrone 
Claudio De Fiores - Arianna Fermani 
 Cristiana Franco - Anna Maria Urso

Marx: Umanità "padrona della natura",
uomo "schiavo dell'uomo"
 
Da uno dei riferimenti di Fortunato M. Cacciatore:
«Tutti gli esseri viventi devono interagire costantemente con il loro ambiente per poter vivere su questo pianeta. La totalità di questi processi incessanti crea non un processo naturale [della natura] statico ma dinamico e aperto [indefinito]. Prima che Ernst Haeckel chiamasse questa economia della natura "oecologia", l'insieme organico costituito da piante, animali e uomini veniva spesso analizzato con il concetto di "metabolismo" (Stoffwechsel). Questo concetto fisiologico divenne popolare e nel XIX secolo fu applicato, al di là del suo significato originario, alla filosofia e all'economia politica per descrivere le trasformazioni e gli scambi tra sostanze organiche e inorganiche attraverso il processo di produzione, consumo e digestione a livello di individui e di specie. Questo nuovo concetto nella chimica e nella fisiologia stimolò anche Marx negli anni Cinquanta dell'Ottocento, tanto da indurlo ad attribuirgli un ruolo centrale nella sua economia politica, utilizzandolo per comprendere la relazione dinamica e interattiva tra l'uomo e la natura mediata dal lavoro. Come tutte le altre creature viventi, gli esseri umani sono essenzialmente condizionati dalle leggi naturali e soggetti a cicli fisiologici di produzione, consumo ed escrezione, in quanto respirano, mangiano ed espellono. Tuttavia, Marx sostiene che gli esseri umani si differenziano in modo decisivo dagli altri animali per la loro unica attività produttiva, cioè il lavoro.Sebbene l'incessante metabolismo tra uomo e natura penetri l'intera storia umana, una necessità eterna che non può essere abolita, Marx sottolinea che la performance concreta del lavoro umano assume diverse "forme" economiche in ogni stadio dello sviluppo sociale e, di conseguenza, il contenuto del metabolismo trans-storico tra uomo e natura varia in modo significativo. Il modo in cui il lavoro alienato nella moderna società industriale media questa interazione metabolica degli esseri umani con il loro ambiente non è lo stesso di quello che si verificava nelle società precapitalistiche. Qual è la differenza? Perché la rivoluzione capitalistica della produzione, con il suo rapido sviluppo di macchine e tecnologie, altera (distorce) l'interazione metabolica più che mai, tanto da minacciare l'esistenza della civiltà umana e dell'intero ecosistema con la desertificazione, il riscaldamento globale, l'estinzione delle specie, la distruzione degli strati di ozono e i disastri nucleari?» (Kohei Saito, Capital, Nature and the Unfinished Critique of Political Economy. Karl Marx’s Ecosocialism, Monthly Review Press, New York 2017, pp. 63-64).

 

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Scuola Estiva 2023: Paolo Bussotti ci parla di...

Physis

Scuola Estiva di Altra Formazione in Filosofia "Remo Bodei"
14a edizione
22-29 luglio 2023 - Roccella Jonica
Gennaro Avallone - Paolo Bussotti
Fortunato Maria Cacciatore   
Giancarlo Cella - Bruno Centrone 
Claudio De Fiores - Arianna Fermani 
 Cristiana Franco - Anna Maria Urso

La concezione dello spazio fisico
da Newton a Einstein
 
Paolo Bussotti ci parla di:

Sarà data una breve idea di come lo spazio fisico era concepito prima di Newton, focalizzandosi soprattutto sulle idee di Descartes. Entreremo poi nel cuore della lezione esponendo la visione di Newton di un tempo e di uno spazio assoluti e cercheremo di capire perché Newton ritenne queste due entità indispensabili per la propria fisica. Vedremo come il dibattito sulla natura dello spazio newtoniano durò fino alla fine del XIX secolo quando si delineò con precisione il concetto di sistema di riferimento inerziale. Successivamente ci concentreremo sulle ragioni che indussero Einstein a formulare una diversa concezione dello spazio e del tempo, prima nella relatività ristretta e poi, in forma più radicale e innovativa, nella teoria della relatività generale.

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Scuola Estiva 2023: Claudio De Fiores ci parla di...

Physis

Scuola Estiva di Altra Formazione in Filosofia "Remo Bodei"
14a edizione
22-29 luglio 2023 - Roccella Jonica
Gennaro Avallone - Paolo Bussotti
Fortunato Maria Cacciatore   
Giancarlo Cella - Bruno Centrone 
Claudio De Fiores - Arianna Fermani 
 Cristiana Franco - Anna Maria Urso

La questione delle "generazioni future":
profili giuridici e suggestioni filosofiche
 
Claudio De Fiores ci parla di:

Abbiamo dei doveri verso le generazioni future? La questione, posta dalla cultura filosofica negli anni Settanta del Novecento, investe oggi il dibattito politico e culturale in tutto il mondo. Mai come oggi, le decisioni assunte dai viventi rischiano di pregiudicare le scelte delle generazioni future, mettendo a repentaglio la stessa sopravvivenza del pianeta. Di qui il rapporto inestricabile tra “diritti” delle generazioni future e questione ambientale. Binomio divenuto recentemente parte integrante della Costituzione italiana che all’art. 9 espressamente «tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni». E al medesimo principio si richiamano l’ordinamento internazionale, le legislazioni di numerosi Stati e di molti governi territoriali.
Ma come è possibile dare oggi voce a chi non è ancora venuto ad esistenza? E attraverso quali forme giuridiche è possibile riconoscere dei diritti a soggetti non viventi? Sono sufficienti il linguaggio normativo e gli istituti forgiati dalla cultura giuridica occidentale per far fronte a dilemmi politici e filosofici così complessi?
Si tratta di interrogativi quanto mai intricati, ma allo stesso tempo dirimenti, dalla cui risoluzione dipendono gli sviluppi e gli esiti di una delle sfide più affascinanti del nostro tempo.

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