24/07/25 ore 9.30
ex Convento dei Minimi
Cura dell'anima e terapia delle passioni nello Stoicismo
Gli Stoici propongono un approccio originale al tema della cura dell’anima. Questa originalità risiede nell’idea che le passioni siano affezioni dell’anima simili a malattie, di difficile gestione, ma la cui fonte non si colloca in una componente umana separata dalla ragione e indipendente da quest’ultima (secondo il canone platonico e aristotelico), ma nella ragione stessa: la passione è un duplice giudizio sbagliato intorno al bene e al male e alle più o meno plausibili aspettative, speranze e paure che la ragione stessa elabora.
Al fraintendimento dei valori si aggiunge una sbagliata valutazione della linea pratica da conferire alle proprie azioni. Questa definizione del problema fornisce anche la soluzione, la quale consiste nel discorso, che deve essere costruito per smantellare il sistema delle opinioni sbagliate all’origine della passione. L’idea al fondo di questa visione della vita affettiva permarrà quasi identica per il corso della storia della Stoa e darà luogo nell’età imperiale alla produzione di una letteratura le cui componenti formali (stile, metafore, esortazioni) sono al servizio dell’obiettivo pedagogico e terapeutico.
Francesca Alesse lavora presso l'Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee del CNR. Dal 2016 è responsabileProgetto ILIESI Il pensiero filosofico nel mondo antico. Testi e studi. La sua attività di ricerca si è concentrata sullo studio dello stoicismo, della tradizione socratica, e in generale sul pensiero tardo-ellenistico e della prima età imperiale. La recente attività di ricerca si è volta a questioni di etica aristotelica. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo La Stoa e la tradizione socratica (2000) e la curatela di Le metamorfosi dell'odio. Percorso interdisciplinare tra storia, filosofia e letteratura (2023).