29/07/25 ore 9.30
ex Convento dei Minimi
Melanconia e clinica della civltà
Nella nostra epoca la melanconia ha cessato di essere un sentimento individuale ed è diventata il tratto fondamentale della vita. È solo nel mondo moderno che la melanconia si accompagna a una radicale perdita del senso del mondo. Perché questo esito?
Perché nell’epoca del desiderio, della prassi, della tecnica, della produzione generalizzata si assiste a una diffusione epidemica della melanconia? Perché, a partire dagli ultimi due secoli e, in modo particolare, nel XX, la melanconia diventa un evento sociale, culturale, storico e persino metafisico? Ma soprattutto: di fronte a un esito del genere, dobbiamo cercare di curare la nostra melanconia costitutiva o è invece necessario trovare il modo di farne buon uso?
Paolo Godani insegna all'Università di Macerata. Si occupa di filosofia francese contemporanea (Bergson, Foucault, Deleuze, Rancière), di filosofia della letteratura e in particolare di teoria del romanzo (con particolare attenzione al romanzo del Novecento: Proust, Woolf, Musil), di metafisica. Tra i suoi lavori recenti: Sul piacere che manca, DeriveApprodi 2019; Traits. Une métaphysique du singulier, PUF 2020; Il corpo e il cosmo, Neri Pozza 2021. Il suo intervento nella Scuola Estiva prende spunto dal suo ultimo lavoro Melanconia e fine del mondo, Feltrinelli 2025.